Il sussidio pastorale che ogni anno, in occasione dei tempi forti, gli organismi della Segreteria Generale della CEI propongono, oltre ad essere segno di un atteggiamento di servizio, intende indicare una strada: quella della collaborazione e della messa in comune delle competenze. Prima ancora, però, ci muove la convinzione della fecondità dell’Anno liturgico come itinerario educativo del cristiano. «Vivere secondo la domenica», per usare la celebre espressione di Sant’Ignazio di Antiochia, conferisce all’esistenza credente una forma particolare, che si caratterizza come ecclesiale e comunitaria, costruita sulla parola di salvezza e sulla carità. Lo mostra chiaramente anche il presente sussidio, con la sua articolazione secondo i verbi fondamentali della vita cristiana: annunciare, celebrare, testimoniare. Sono questi i verbi dell’uomo ‘rialzato’ dall’incarnazione di Dio. Risvegliato dalla luce di Betlemme a un mattino nuovo, prefigurazione del giorno senza tramonto.L’Avvento, in particolare, è tempo fecondo per crescere nella speranza, per imparare il vangelo dell’umiltà e dell’attesa. È il paradosso cristiano: il Bambino davanti a cui ci commoviamo è il nostro Maestro. La debolezza della sua umanità, la nostra forza. Afferma il grande mistico Meister Eckhart: «Il dono più grande è che siamo figli di Dio e che egli generi in noi suo Figlio». Perché «il più nobile desiderio di Dio è generare. Egli non è soddisfatto prima di aver generato in noi suo Figlio. Nello stesso modo, l’anima non è mai soddisfatta, se in essa non nasce il Figlio di Dio. È allora che scaturisce la grazia». Ricordiamolo, in un tempo in cui occorre ritrovare il senso pieno e la gioia del generare. Buon Avvento e Buon Natale a tutti!+Mariano Crociata
Segretario Generale della CEI