Sabato 19 dicembre 2009 ad Assisi alle ore 15.30 la Consulta regionale della Conferenza Episcopale Umbra per gli affari sociali, lavoro, giustizia, pace e salvaguardia del creato, ha organizzato, presso la Sala dei Papi del Sacro Convento, un seminario di studio su ‘L’Umbria e il bene comune’. Una giornata di riflessione e di dialogo tra laici, cattolici, rappresentanti delle istituzioni regionali e locali, della società civile, del mondo della politica, di quello imprenditoriale ed economico, dell’università, delle associazioni di categoria e dei movimenti cattolici. Tante le voci che si confronteranno sul futuro dell’Umbria, per mettere in campo energie e risorse, ognuno per la propria parte, necessarie per lo sviluppo della regione. L’idea della Consulta è quella di riprendere il tema del bene comune e declinarlo nella realtà umbra, dando avvio ad una riflessione aperta, che coinvolga la Chiesa e i vari settori della società civile, in un confronto sul presente e il futuro della regione, dove lo sviluppo socio-economico, le politiche sociali, la coesione sociale, la formazione e lo sviluppo del capitale umano ripropongano l’obiettivo della ricerca del benessere per lo sviluppo locale e l’individuazione ed attuazione del bene comune nella comunità regionale.
I lavori del seminario saranno introdotti da Silvia Angeletti e Vincenzo Menna membri della Consulta regionale e dal saluto di mons. Domenico Sorrentino vescovo di Assisi – Nocera – Gualdo. Seguiranno gli interventi di mons. Vincenzo Paglia presidente della Conferenza Episcopale Umbra e vescovo di Terni Narni Amelia su: ‘L’Umbria e il bene comune’, del prof. Pierluigi Grasselli’ docente di Politica economica all’Università di Perugia che affronterà il tema: ‘Sviluppo socio – economico e tessuto relazionale in Umbria, nella prospettiva del bene comune’, del prof. Giuseppe Croce docente di Politica economica all’Università La Sapienza di Roma che parlerà di: ‘L’economia della conoscenza: sfide e ritardi dell’Umbria’, il prof. Francesco Clementi docente di Diritto pubblico comparato all’Università di Perugia che interverrà sul tema: ‘Responsabilità e territorio. L’Umbria e le riforme politico-istituzionali’, il prof. Luca Diotallevi docente di Sociologia generale all’Università Roma Tre che parlerà di: ‘Chiesa e cattolici nell’Umbria di oggi: alcuni adattamenti inutili’. Seguirà il dibattito con gli interventi programmati dei diversi rappresentanti delle categorie partecipanti e quindi le conclusioni del vescovo Vincenzo Paglia.
‘A muovere la Consulta – spiega mons. Vincenzo Paglia – è la sollecitudine per la nostra regione, una sollecitudine che appartiene a tutte le realtà sociali e che rende consapevoli di come il futuro dell’Umbria sia in mano a tutti noi. Sono convinto che un cammino di questo tipo non si fonda sulla sterile intenzione di appianare differenze di valori e di interessi: anzi, questa diversità deve essere sempre più coltivata e valorizzata per alimentare una società regionale creativa e dinamica Un cammino di questo tipo si fonda su una precisa nozione di bene comune, come fine distinto e convergente di tutte le sfere sociali, da quella economica a quella religiosa, da quella politica a quella culturale. Un bene comune pluralista, aperto e in continua definizione che non teme la sana competizione’. ‘Adoperarsi per il bene comune – aggiunge mons. Paglia – spetta, dunque, tanto ai cittadini quanto ai gruppi sociali, alle organizzazioni economiche, religiose, culturali: a ciascuno nel modo ad esso proprio, tenuto conto del loro specifico dovere verso il bene comune’.
Dall’ottobre 2007 la Consulta della Conferenza Episcopale Umbra per i problemi sociali, il lavoro, la giustizia, la pace e la salvaguardia del Creato ha avviato un cammino di discernimento sulla situazione sociale ed economica dell’Umbria. E’ stato analizzato l’assetto sociale complessivo, a partire dai mutamenti avvenuti negli ultimi anni nella regione e la loro adeguatezza rispetto ai problemi ed esigenze dell’economia e della società regionale, il quadro politico istituzionale di una Regione che ancora troppo vive come monade rispetto alle altre regioni del centro-Italia e che ha forse bisogno di più coraggio, aprendosi all’idea di una vera poliarchia nello spirito di una sana e responsabile sussidiarietà verticale e orizzontale, ed infine il quadro economico e il capitale umano.
Un discernimento ispirato ai metodi e ai contenuti del Concilio Vaticano II e, in particolare, allo speciale atteggiamento con cui il Concilio ha guardato ai problemi più urgenti della società contemporanea, alla luce del Vangelo e dell’esperienza umana.
‘Sappiamo che il Vangelo – spiega Silvia Angeletti segretaria della Consulta regionale – ha ispirato ed ispira ricchissime culture sociali, ed anche politiche, ma la fede non è mai riducibile ad una cultura sociale e tanto meno ad una cultura politica, per cui il credente nella preghiera, nella meditazione, nel dialogo, nella ricerca, nell’azione, è chiamato a mettere ogni volta in gioco con umiltà tutte le sue esperienze e tutte le sue convinzioni culturali, lasciandole provare dalla vita e dalla Rivelazione che ha luogo in parole ed opere. Per queste ragioni abbiamo ritenuto si dovesse partire – a proposito dell’Umbria e del suo futuro sociale – dal riconoscimento dei problemi e delle alternative reali e cercare anche nella fede e nella esperienza umana e cristiana la luce per cogliere il valore dei problemi e delle alternative, per individuare delle gerarchie e delle decisioni realisticamente possibili’.