PRESENTI: Don Luigi Filippucci, Padre Andrea Martinelli, Selvi Pier Giorgio, Carducci Leonardo, Don Gianluca Antonelli, Don Gianni Nizzi, Ivana Roscini Vitali, Anacleto Antonini, Don Cristian Bogdan.
VERIFICA ATTIVITA’ ESTIVE: La giornata diocesana degli oratori ha presentato qualche problema nella parte finale, sarebbe necessario avere un coordinatore unico al quale rivolgersi per risolvere qualsiasi evenienza, problema con l’amplificazione ai Canapè, problema con il pranzo, bisognerebbe abolire il pranzo che porteranno i ragazzi al sacco, mentre la diocesi potrebbe offrire soltanto acqua e frutta. Per alcuni l’incontro annuale va bene, sicuramente l’organizzazione deve essere ben curata visti i numeri che partecipano. L’Oratorio estivo è un servizio che come diocesi facciamo alle famiglie, è un’opera educativa. E’ necessaria una maggiore pubblicizzazione interna alla Chiesa: CPP, CPD, Pastorale familiare, Catechisti, Servizio di pastorale giovanile, Caritas, CSI. Ma alcune parrocchie dovrebbero imparare a vivere l’oratorio tutto l’anno. Si dovrebbero riprendere i contatti con le istituzioni. Per la giornata diocesana degli oratori è vero che abbiamo avuto vari problemi, ma soprattutto di ordine burocratico, prima della giornata stessa. Alcune difficoltà organizzative sono state causate perché la giornata cadeva poco dopo le elezioni sia del comune di Foligno, che di Spello e quindi non ci è stato possibile svolgere la giornata come era stata programmata. Si anche perché prima era stato stabilito di andare a Spello e poi si è dovuta fare a Foligno. E’ necessario stabilire prima delle aree in cui convergere visti i numeri piuttosto elevati. La programmazione deve essere più puntuale E’ necessaria la preparazione di tutti e la presenza di un rappresentante di ogni realtà. La preparazione remota deve già partire, mentre quella immediata deve essere fatta nel mese di maggio. E’ opportuno parlare degli oratori anche al Consiglio presbiterale. Gli oratori comunque ormai sono conosciuti da tutti, ci permettono un dialogo aperto su chiesa-mondo. I ragazzi imparano a conoscere la Chiesa anche attraverso l’Oratorio. In alcune zone pastorali non si sono avute difficoltà, i ragazzi hanno partecipato, anche i genitori abbastanza presenti. L’unica nota stonata è che alcuni genitori portano i propri ragazzi in altri oratori rispetto alla parrocchia di origine. L’oratorio in una parrocchia è molto importante, ci permette di dialogare con i ragazzi e soprattutto con le famiglie, sono ben accolti tutti, immigrati e non. Possiamo dire che sia la superstrada per avvicinare tutti alla Chiesa. Bisognerebbe che tutti facessero il riconoscimento, attualmente sono riconosciuti 15 oratori e che tutti gli oratori si impegnassero a fare oratorio tutto l’ anno, perché oltre ad essere importante per i ragazzi è una risposta anche alle famiglie.
FORMAZIONE DEGLI EDUCATORI: Dobbiamo formare gli educatori e alleviare i molteplici impegni dei parroci. Necessaria è la formazione degli educatori ed il coinvolgimento delle famiglie.
CALENDARIO DEGLI INCONTRI: Si propone un calendario di incontri ed oltre al coordinamento verrà curata anche la formazione. Ci sarà la formazione permanente attraverso la Scuola di Evangelizzazione e una formazione specifica in alcuni momenti dell’anno liturgico ad esempio il 31 gennaio nella giornata di San Giovanni Bosco, da fare o alla Casa del Ragazzo o a Pieve Fanonica per presentare anche la figura di San Gaspare Bertoni.
BOZZA PROGRAMMA E PROGETTO EDUCATIVO: Per quanto riguarda il Progetto Educativo si suggerisce di dare delle linee educative generali che ci permetteranno di camminare insieme almeno per 5 anni e un obiettivo particolare per l’anno in corso che andrà a concludersi con la giornata diocesana. Le linee generali ci vengono date dal Vescovo, come ad esempio la trasmissione della Fede, l’evangelizzazione. Dovremmo tutti dimostrare ed educarci ad una alta sensibilità educativa . Al prossimo incontro definiamo anche la linea portante per l’anno pastorale.
VARIE ED EVENTUALI: Dobbiamo riaprire i rapporti con le istituzioni, o meglio riaprire i tavoli di lavoro