Oltre 3400 giovani da 120 Paesi del mondo hanno presentato la loro candidatura per partecipare ad “Economy of Francesco”, l’evento che dal 26 al 28 marzo 2020 porterà ad Assisi giovani economisti, imprenditori e change-makers alla presenza del Santo Padre. I dati sono stati forniti da Maria e Florencia, due ragazze del team di giovani che affianca il Comitato organizzatore di “Economy of Francesco”. Queste ed altre informazioni sono state evidenziate nel corso della cerimonia di inaugurazione della Scuola socio-politica “Giuseppe Toniolo” che si è tenuta sabato 30 novembre all’Istituto Serafico di Assisi, quest’anno dedicata proprio all’evento del marzo prossimo. L’incontro è iniziato con i saluti del direttore della Scuola socio-politica, Francesca Di Maolo, del presidente della Conferenza Episcopale Umbra, monsignor Renato Boccardo e del sindaco di Assisi, Stefania Proietti. Sono seguite l’introduzione del vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino e la relazione dell’economista Luigino Bruni, rispettivamente presidente e direttore scientifico del Comitato organizzatore di “Economy of Francesco”.
“L’individualismo – ha detto il vescovo Sorrentino nella sua introduzione – è un’ideologia che fa concentrare su sé stessi, ma c’è anche una visione diversa in cui l’‘io’ non si concepisce se non in relazione con il ‘tu’ e il ‘voi’. Questo ha ispirato grandi scuole anche dell’economia. Non si può fare un’economia sulla misura egocentrica, ma su una misura solidale con l’umanità. Questa scuola – ha sottolineato – è un piccolo segno di questa economia dal volto umano”.
Nel suo intervento l’economista Bruni, dopo avere spiegato il rapporto tra cristianesimo e capitalismo, ha affermato che “il capitalismo ha depredato l’ambiente. Non abbiamo applicato alla terra il principio del mutuo vantaggio. In questo momento – ha precisato – si corre il rischio che l’urgenza ambientale offuschi tutte le altre. Insieme a quelle della terra sono tante le sostenibilità. Il grido della terra e quello dei poveri è lo stesso grido”.
Durante i saluti conclusivi il direttore Di Maolo ha sottolineato che per l’evento di marzo ci sono tante attese. “Abbiamo bisogno – ha detto – di un’economia che cambi di efficienza, efficacia e qualità”.