Al termine delle feste natalizie 2018 annunciavamo la celebrazione di una Assemblea Ecclesiale per la nostra Regione. Dopo un anno, torniamo a rivolgerci a voi per condividere la grazia dell’Assemblea celebrata a Foligno il 18 e 19 ottobre scorso, preceduta e preparata da un intenso e appassionato lavoro nelle diocesi.
Abbiamo vissuto in quei giorni un autentico “evento di grazia”, una gioiosa esperienza di comunione, un vivace esercizio di sinodalità che si è rivelato occasione di profezia: non ci siamo nascoste le difficoltà e non ci siamo fermati a sterile pessimismo, ma ci siamo lasciati guidare dallo Spirito nell’individuare le vie da percorrere per portare la gioia del Vangelo
nella nostra terra umbra.
In azione di grazie
Vogliamo dunque rendere grazie al Padre per questo dono prezioso che sostiene e conforta il nostro quotidiano cammino. Grazie alle diocesi e ai delegati, che hanno lavorato con responsabilità e dedizione esercitando un vero servizio d’amore alle nostre Chiese; grazie alla diocesi di Foligno e alle parrocchie che ci hanno accolto, facendoci gustare la bellezza della fraternità; grazie ai mezzi di comunicazione che hanno efficacemente raccontato l’evento ecclesiale.
L’Assemblea è diventata così per le nostre diocesi come una lettera scritta non con inchiostro né su tavole ma nei cuori (cf 2 Cor 3, 2 ss). Adesso tocca a tutti noi “decifrare” e dare compimento a quanto lo Spirito ci ha suggerito.
Una esperienza ecclesiale-missionaria
Nei lavori dell’Assemblea abbiamo visto in atto, e dunque esperimentato efficacemente,
l’amore per Cristo e per il Vangelo, per le nostre Chiese e per la nostra terra con le sue bellezze, la sua storia, la sua cultura, la sua fede, le sue fatiche, i suoi problemi sociali; abbiano gustato la gioia di ritrovarci insieme come fratelli; non ci siamo nascosti le difficoltà per l’annuncio del Vangelo in una società complessa e ferita; abbiamo pensato a quanti portano il peso della vita quotidiana, in particolare a coloro che devono affrontare la precarietà lavorativa e le conseguenze del terremoto. Nel contempo, abbiamo trovato conferma alla necessità di proseguire il cammino operando scelte pastorali capaci di infondere nuovo vigore alla nostra testimonianza e di condurci a realizzare una nuova semina del Vangelo. Sappiamo bene che la Regione attende dalla nostra Chiesa parole forti di speranza e gesti coraggiosi che promuovano un rinnovamento del tessuto sociale.
Quattro verbi
Dai “tavoli di lavoro”, quasi una prima sintesi della condivisione realizzata, sono emersi quattro verbi che indicano il cammino da percorrere. Li vogliamo ora idealmente consegnare a tutti voi, singoli e comunità, come progetto e come impegno:
a) ASCOLTARE la Parola di Dio per una fede adulta che susciti cristiani robusti e gioiosi e favorisca l’acquisizione di una mentalità cristiana; ascoltare la gente per potenziare nella società una presenza competente e appassionata del bene comune. Sono necessarie una autentica conversione missionaria, una rinnovata misericordia e una ricercata e voluta compassione per incarnare l’amore evangelico dentro il quotidiano della vita, la disponibilità ad affrontare con serenità e serietà le grandi provocazioni del tempo in cui viviamo
b) APPARTENERE alla Chiesa, che è la diocesi, di cui le unità pastorali sono cellule vive; esse, che rappresentano non il passato ma il futuro, devono diventare lo snodo e il collante tra parrocchia e diocesi; la celebrazione eucaristica domenicale, generatrice di comunione e di missione, garantisce l’esistenza e la crescita del senso di appartenenza
c) FORMARE, cioè “dare forma” all’uomo, al cristiano, alla coppia, ai giovani, ai preti, agli operatori pastorali, a quanti sono impegnati nella vita pubblica. Tale formazione comporta itinerari differenziati e una grande perseveranza nel cammino; non si misura dal numero ma dalla qualità delle proposte. Occorre dare vita ad esperienze, luoghi e istituzioni in
grado di contaminare il presente con la buona notizia del Vangelo di Gesù
d) ANDARE incontro alle fatiche, alle ferite, alle domande dei nostri contemporanei offrendo una “cura” misericordiosa, che pone al centro i poveri, raccontando con lo stile della vita quotidiana quanto è bello essere discepoli di Gesù. È lo snodo di una Chiesa “in uscita”: accogliere, discernere, integrare, accompagnare.
Un appuntamento
La Segreteria dell’Assemblea ha curato la sintesi dei lavori compiuti prima nelle diocesi e poi nei “tavoli di lavoro” a Foligno. Chiamati come Vescovi a cogliere e raccogliere, far crescere e far fruttificare ogni germe di bene, ne stiamo facendo oggetto di riflessione e discernimento, per offrire in tempo opportuno linee comuni con indicazioni di prospettive e
percorsi, come ci è stato insistentemente richiesto. Si tratta in un qualche modo di “restituire” alle diocesi quanto dalle diocesi, attraverso i delegati, è stato formulato ed interpretato. Fin da ora diamo appuntamento ai delegati e a quanti si vogliano unire a loro per un incontro, probabilmente all’inizio della Quaresima 2020, per la presentazione del Documento che
scaturirà da tutto questo percorso.
Un augurio
Intanto, camminiamo fiduciosi verso il Natale del Signore, quando celebreremo l’Emmanuele, il Dio-con-noi, ed accoglieremo nel mistero dell’incarnazione il dono della sua stessa vita: Dio si è fatto come noi per farci come lui! Egli porti a tutti e ciascuno la pace e la gioia che riserva per i suoi amici e che attraverso di loro desidera far giungere a tutti.
Assisi, 14 dicembre 2019
I Vescovi dell’Umbria