Sabato 22 febbraio alle ore 17.30 presso l’Istituto San Carlo, sala Don Consalvo Battenti, in via Aurelio Saffi n° 18 (Foligno), incontro su “Uomo e Ambiente” per riflettere su una nuova alleanza che genera sviluppo e prospettive di crescita sostenibile. L’incontro sarà tenuto dall’Ing. Stefania Proietti che oltre ad essere il Sindaco della Città di Assisi è anche docente presso l’Università degli studi Guglielmo Marconi di Roma facoltà di scienze e tecnologie applicate, dipartimento d’ingegneria della Sostenibilità. L’appuntamento, nell’ambito del secondo ciclo della campagna “Chiudiamo la forbice. Dalle diseguaglianze al bene comune: una sola famiglia umana”, è proposto da una sigla di associazioni cattoliche: Azione Cattolica, Movimento dei Focolarini, Comunione e Liberazione, MEIC Movimento Ecclesiale d’Impegno Culturale, Caritas diocesana, AGE Associazione italiana genitori, Banco Alimentare.
Stefania Proietti laurea magistrale in ingegneria meccanica presso l’Università degli studi di Perugia. Master di II livello in Gestione dei Sistemi Energetici (2003). Dottorato di ricerca in Ingegneria Industriale (2004). Autrice di 40 pubblicazioni scientifiche, Energy Manager, membro INARCH, ASME, AIEE. Nel 2010 è stata nominata tra i candidati alla redazione del Quinto Rapporto di Valutazione sui Cambiamenti Climatici dell’IPCC. Eletta Sindaco del Comune di Assisi nel giugno 2016.
Chiudiamo la Forbice è una campagna triennale per:
- sensibilizzare e informare territori e comunità sulle interconnessioni tra diseguaglianze, diritto al cibo, migrazioni, conflitti, ambiente e finanza (in particolare la questione del debito pubblico);
- raccontare e moltiplicare le esperienze e le iniziative educative, di advocacy, di solidarietà concreta, valorizzando il lavoro dei territori, le relazioni create tra gli organismi promotori della campagna, con i diversi soggetti locali.
A monte di tutto ciò le indicazioni di Papa Francesco per una rivoluzione culturale (Laudato Sì, n.114) ed antropologica (n. 118) capace di superare il paradigma tecnocratico (106) e finanziario (109) oggi dominante, che causa sfruttamento e degrado dell’uomo e della natura.