Padre Domenico Fabbri dell’ordine dei frati minori conventuali Comunità di San Francesco e parroco delle parrocchie di Maria Immacolata e di San Francesco, Unità pastorale Beato Pietro Crisci, scrive una lettera ai suoi parrocchiani perché nonostante “la necessità distanziamento sociale, che è la modalità con cui possiamo amare il prossimo come noi stessi, ci obbligherà a vivere la Settimana santa e il Triduo pasquale – fonte, centro e culmine dell’anno liturgico e della vita della Chiesa – nel digiuno dalle celebrazioni e dall’Eucaristia, ma non potrà «mai separarci dall’amore di Dio, che è in Cristo Gesù, nostro Signore» (Rm. 8,39b). […] Abbiamo la possibilità di rendere le nostre case “Chiese domestiche” nelle quali il Signore si fa presente. Come i cristiani delle origini si radunavano nelle case e le case diventavano «una “casa della Chiesa”, una “domus ecclesiae”, un luogo di ascolto della Parola di Dio e di celebrazione dell’Eucaristia.» (Papa Francesco, Udienza generale 13/11/2019) anche noi oggi siamo invitati a vivere in pienezza la Pasqua di Risurrezione nelle nostre famiglie”.
Per leggere la lettera vedi allegato.