Siamo consapevoli del grande sacrificio che stiamo chiedendo ai fedeli e ai pastori, costretti a celebrare sine populo i riti della Settimana Santa” e “capisco il rammarico che l’intera comunità di fedeli prova nel vivere una Pasqua diversa, lontani dal calore e dall’affetto dei propri cari, impossibilitati a partecipare alle celebrazioni del Triduo, culmine e centro dell’anno liturgico, a cui il nostro popolo è così legato”. Così il presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, in un’intervista all’Osservatore Romano e a Vatican News.
Il premier sottolinea: “Il Governo, che ha costantemente e doverosamente informato la Conferenza episcopale italiana in ogni più delicato passaggio, è grato per il senso di responsabilità con il quale i vescovi italiani, sotto la guida del card. Bassetti, hanno accolto queste misure, nella consapevolezza dei beni supremi coinvolti in questo momento così drammatico per la comunità nazionale”. “Ma sono fiducioso”, afferma Conte: “Dobbiamo augurarci che da questa rinuncia possa nascere una stagione feconda, di cui potremo presto raccogliere i frutti, anche sul piano spirituale”. Riferendosi a “questo tempo sospeso” e a “questo silenzio irreale che avvolge le nostre città”, il presidente del Consiglio invita a guardare “oltre” con “uno sguardo di fiducia e di speranza”.