Il Servizio Nazionale per la pastorale giovanile, con un lavoro di coordinamento della realtà territoriale, ha preparato una proposta articolata per “fasi”, così da riuscire a intercettare e valorizzare gli spazi che gradualmente si apriranno: da proposte di attività gestite via web a successive attività all’aperto, puntando sempre su piccoli gruppi, che vedano l’animazione di adolescenti – opportunamente formati – e la presenza educativa di giovani. E, comunque, nel rispetto delle regole che verranno disposte a tutela della salute di tutti.
La ripresa dopo l’emergenza coincide con la necessità di affrontare alcune questioni rilevanti, che toccano direttamente le famiglie: i genitori, che dovranno tornare al lavoro, si misurano con il bisogno di affidare i propri figli a qualcuno, dopo le molte settimane in cui sono stati costretti a rimanere a casa; gli adolescenti, a loro volta, con la sospensione della scuola si sono trovati con lunghi tratti di tempo senza finalità e senza impegno. Si avverte, inoltre, il bisogno di non rinunciare a oltranza alle attività educative dell’oratorio, naturalmente nella consapevolezza che la pandemia chiederà modalità nuove.
Su questo sfondo, la Segreteria Generale si fa interprete della passione di tutta la Chiesa per la vita dei ragazzi.