È un abbraccio, quello che la Caritas diocesana di Foligno ha voluto regalare quest’anno in occasione dell’arrivo del Natale: un saluto virtuale, nel rispetto delle distanze, ma una presenza tangibile verso le famiglie più fragili che la Caritas sta accompagnando nel riprendere in mano le redini della propria vita. Fattorini d’eccezione un pool di Babbo Natale che nella mattinata del 22 dicembre ha preso in carico le donazioni della Polisportiva C4 di Foligno che verranno distribuite porta a porta nel territorio diocesano durante le festività.
“In ogni pacco – hanno commentato i rappresentanti della Polisportiva – i nostri ragazzi hanno voluto scrivere un messaggio di speranza. Leggere le loro frasi ci ha commossi ed è per questo che abbiamo pensato di raccoglierle in un libro. Abbiamo visto i nostri giovani compiere grandi gesti di solidarietà in questi giorni, nel preparare queste buste. “Compagno”, del resto, significa “dividere il proprio pane” e loro si sono fatti davvero compagni verso chi non conoscevano. La nostra è una piccolissima realtà, ma fondata sull’aiuto dell’altro e per questo ci auguriamo possa crescere ancora.”
“Vi lasciamo quattro candele – questo il ringraziamento simbolico alla Polisportiva – come segno di Speranza perché, quando la Pace, la Fede e l’Amore si spengono a causa dei venti della vita, la Speranza, anche se è solo una, può riaccenderle tutte.”
Un sodalizio, quello tra la Polisportiva e la Caritas diocesana di Foligno, non nuovo ma che dura da anni con l’inserimento nella C4 di giovani accolti dalla Caritas perché “alla Carità i ragazzi vanno allenati da bambini.”
“Le consegne porta a porta non finiranno con il Natale – ha ricordato il direttore della Caritas diocesana Mauro Masciotti – ma sono solo l’avvio di un nuovo servizio a domicilio grazie anche al furgone attrezzato acquistato con i fondi 8×1000 e ad una solidarietà che non si arrende di fronte alle sfide del momento. Con l’emergenza Covid stiamo ricevendo sempre più richieste di declinare le nostre attività in una forma domiciliare. Per questo il Natale è solo una scusa per modularci e portare un abbraccio che non si ferma al 6 gennaio”.
“Il Natale non dipende né dall’albero né dal Presepe – ha scritto un bambino in uno dei biglietti che i Babbo Natale stanno consegnando in queste ore – ma dal cuore di chi lo festeggia”.