Nella mattinata di domenica 26 settembre il Vescovo di Foligno S. E. Mons. Domenico Sorrentino ha assistito alla Santa Liturgia della comunità ortodossa romena presieduta dal Vescovo-vicario della Diocesi ortodossa romena d’Italia Atanasie de Bogdania in occasione della festa del patrono Sant’Antimo d’Iberia e della benedizione dei lavori effettuati. Ormai da qualche anno la chiesa di San Giovanni dell’Acqua è stata affidata in comodato dalla Diocesi di Foligno e dalla Parrocchia di San Feliciano alla Parrocchia ortodossa romena, guidata da padre Sebastian Lungu, che con impegno si è prodigato per abbellire gli spazi della chiesa e per far vivere la comunità, dinamica e numerosa, dei fratelli ortodossi romeni che vivono a Foligno e dintorni.
Nel pomeriggio il Vescovo ha presieduto nella Pro-cattedrale di Sant’Agostino la Santa Messa nella solennità dell’anniversario della dedicazione della Cattedrale di San Feliciano, avvenuta il 25 settembre 1904. “La chiusura della Cattedrale, pur dolorosa, ci consente di comprendere quello che Gesù dice quando afferma che il tempio è solo un segno – ha esordito Mons. Sorrentino nell’omelia -, perché il luogo in cui troviamo Dio è il suo corpo. Tuttavia noi abbiamo bisogno di segni materiali, di luoghi e tempi concreti per trovare la nostra unità. E l’espressione di Chiesa più bella, come ricorda il Concilio, è quella del popolo riunito intorno all’altare per celebrare l’Eucaristia insieme con il proprio pastore”. E se la Cattedrale è la “chiesa del Vescovo”, il quale ha in essa la propria “cattedra”, quello è anche il luogo in cui i cristiani sono riuniti da Cristo, mediante il loro pastore, nella diversità dei loro carismi. “Grembo materno della Chiesa, in cui Gesù attraverso il vescovo raduna i figli di Dio dispersi, famiglia che genera alla fede e ai sacramenti, la Cattedrale è anche uno scrigno di memorie, in cui la Chiesa locale affonda le proprie radici e da cui si proietta verso il futuro”. Anticipando le linee pastorali che consegnerà alla Diocesi nel prossimo avvento, il Vescovo ha invitato la Cattedrale e tutte le chiese della Diocesi ad essere anche dei “trampolini di lancio per tornare, come comunità cristiana, a vivere nelle case e nelle strade, per far conoscere e riconoscere Gesù, uscendo in missione anziché restare confinati nelle proprie mura e offrendo al mondo, che ha bisogno della bellezza di Gesù, quella bellezza che esse custodiscono”.
Fabio Massimo Mattoni