Sabato 20 maggio nella Sala San Francesco dell’Arcivescovado di Perugia si è svolto un incontro di riflessione e formazione, in occasione della LVII Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, promosso dall’Ucsi Umbria, Unione cattolica stampa italiana, insieme a WeCa, Associazione dei WebCattolici italiani. L’incontro, aperto dal saluto dell’arcivescovo Ivan Maffeis delegato dei vescovi umbri per le comunicazioni sociali e membro del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, prende spunto dal libro “La Chiesa nel digitale. Strumenti e proposte”,Tau editrice, curato dal giornalista Fabio Bolzetta e promosso dall’Associazione Weca a partire dall’esperienza dei 150 tutorial di formazione realizzati su Chiesa e web. La sociologa Rita Marchetti, rivolgendosi ai presenti per la maggior parte operatori della comunicazione dei media cattolici, ha sottolineato come oggi “non possiamo più fare a meno delle piattaforme media digitali o dei social network dove ci sono attori diversi, dall’imprenditore che sponsorizza la sua azienda al semplice cittadino. Come operatori della comunicazione e giornalisti del mondo ecclesiale dobbiamo conoscere queste nuove tecnologie e fare la nostra parte di responsabilità riflettendo quando creiamo nuovi contenuti e li condividiamo”. In un’epoca di polarizzazione e sommersi da tante informazioni, ha evidenziato la docente, “spesso ci accontentiamo di quello che conferma i nostri pregiudizi, ma dobbiamo fare la nostra parte anche quando crediamo a contenuti creati da altri, con il riflettere e il verificare la loro veridicità, altrimenti contribuiamo ad inquinare il contesto informativo e comunicativo nel quale siamo inseriti”. Infatti il libro “La Chiesa nel digitale” è una guida per navigare con consapevolezza e preparazione nell’oceano del digitale con proposte e strumenti a servizio della comunicazione e della pastorale. “Non una bussola – precisa il giornalista Bolzetta –, ma un cammino in quattro tappe, che coincidono con altrettanti capitoli: riflettere, scoprire, condividere e pubblicare”. All’interno approfondimenti, ma anche consigli e risposte pratiche, dall’esperienza di formazione dell’Associazione dei WebCattolici Italiani: la cittadinanza digitale e lo sviluppo delle intelligenze artificiali, il cyberbullismo, come gestire il gruppo Facebook di una parrocchia, come affrontare gli “haters” online, TikTok come può essere uno strumento educativo e cosa serve per costruire un sito web, una storia o un post. Com’è cambiato la presenza del mondo cattolico nel mondo digitale? Dal 1995 con i primi siti cattolici ad oggi c’è stato un grande fermento ma la vera sfida, secondo il giornalista Bolzetta, “non è quella di piastrellare internet di spazi virtuali che fanno riferimento al mondo ecclesiale ma bensì, come sottolinea Papa Francesco, creare contenuti digitali che permettano alla chiesa di essere luogo di ascolto, di confronto, di prossimità, di promozione di un territorio. Una comunicazione che sappia costruire ponti e non muri. Una comunicazione che sia sempre più dialogo”. Ed è sempre il Papa a ricordarci che il virtuale mai potrà sostituire la bellezza dell’incontro a tu per tu, ma comunque “il mondo digitale è abitato e va abitato da cristiani”.