La Diocesi di Foligno comunica che in data odierna il Vescovo, S.E. Mons. Domenico Sorrentino, ha ricevuto e accettato le dimissioni del direttore della Caritas Diocesana, diacono Mauro Masciotti e di tutte le responsabilità diocesane e ricoperte dallo stesso anche in ambito regionale, in considerazione della sua candidatura alle prossime elezioni Amministrative 2024. A ciò, si aggiunge la sospensione dal ministero diaconale. Per doverosa opportunità, le dimissioni dagli incarichi e la relativa sospensione dal Diaconato sono immediatamente esecutive.
“LA CHIESA NON HA UN SUO PARTITO”: CHIARIMENTI SULL’IMPEGNO POLITICO DEI CATTOLICI
“La Chiesa non ha un suo partito. Quando dei cattolici formano partiti essi non sono mai espressione ufficiale della Chiesa e si qualificano in base alle scelte di quanti vi aderiscono in coerenza con la loro ispirazione cristiana: il che permette anche una pluralità di espressioni e di presenze politiche dei cattolici, ma sempre assicurando, nei programmi e nei rapporti con le formazioni partitiche di appartenenza, senza cedimenti e a voce alta, la loro coerenza con i valori evangelici e il magistero della Chiesa”.
È ferma convinzione che “La politica è un’alta forma di carità”. La Chiesa di Foligno, quindi, invita i suoi figli, uomini e donne, soprattutto i giovani a rispondere a questa speciale vocazione e, come per tutte le missioni, le sostiene “irrorando la comune carità solo con il silenzio orante”.
Si ribadisce quanto affermato dal Vescovo di Foligno Mons. Domenico Sorrentino nelle lettera Pastorale “Carità Politica per una Chiesa Radicata nel territorio e nella Storia” anche in occasione della candidatura a sindaco di Foligno del diacono e direttore della Caritas Diocesana e referente della Caritas Regionale Mauro Masciotti, e per ogni altro cattolico impegnato nella prossima tornata elettorale.
La politica e l’impegno pubblico e sociale per il bene comune è una nobile vocazione e una preziosa missione che la Chiesa raccomanda e promuove tra i suoi fedeli. In tal senso la Chiesa, madre di tutti e di ciascuno, da sempre ha posto delle opportune condizioni e delle sagge limitazioni per coloro che, investiti di un mandato ecclesiale, ricoprono ruoli di responsabilità o esercitano dei servizi comunitari, laico o chierico (cfr. Can. 287 §2). Chiunque nel popolo di Dio ha un ufficio, una funzione e un incarico istituito e abbia desiderio di spendere le proprie energie e competenze in questa missione è dunque invitato a sospendere il proprio servizio secondo il proprio stato e la propria condizione rendendo chiara e pubblica la propria decisione.