Incontro sulla legalità con il Magistrato Cardella e gli studenti del liceo Marconi

Giovedì 20 marzo la Diocesi di Foligno, con il Progetto Cittadini del Mondo coordinato dall’Ufficio per i problemi sociali ed il lavoro, insieme agli studenti e alle studentesse del Liceo scientifico G. Marconi di Foligno, hanno provato ad “onorare” con la presenza e testimonianza del Magistrato Fausto Cardella attualmente Presidente della Fondazione Umbria per la prevenzione dell’usura, la data del 21 marzo, Giornata della memoria delle vittime innocenti delle mafie, istituita per commemorare coloro che hanno perso la vita a causa della criminalità organizzata. Questa iniziativa nasce dall’intuizione di Don Luigi Ciotti nel 1996, fondatore dell’Associazione Libera contro le mafie, e riconosciuta ufficialmente dallo Stato con la legge n° 20 dell’8 marzo 2017. Il magistrato Fausto Cardella nel 1992 è stato applicato alla Direzione Distrettuale Antimafia di Caltanissetta e con Ilda Boccassini, magistrato della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano applicata anche lei presso la procura siciliana, hanno partecipato alle indagini sulle stragi in cui persero la vita Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e le loro scorte. Chi erano Giovanni Falcone e Paolo Borsellino? “Si parla sempre di loro – evidenzia il magistrato Cardella – come grandi eroi, come persone superiori. Sicuramente avevano delle qualità morali eccellenti ma erano persone come noi. Persone normali a cui piaceva la vita ma avevano una qualità: la serietà nella loro professione e il senso del dovere. Questo oggi voglio narrare con voi di loro”. Perché la mafia ce l’aveva con Falcone e Borsellino? “Sono stati loro – continua il magistrato – ad avere improntato un nuovo modo di impostare le indagini con parametri investigativi ai quali oggi non si può rinunciare. Hanno organizzato un metodo investigativo nuovo del fenomeno mafioso: indagini rigorose sui flussi di denaro e ottenere la fiducia nello Stato dei testimoni di giustizia come per esempio fu per Tommaso Buscetta”. Fu sicuramente, continua Cardella, il loro rigoroso impegno come pool antimafia a preparare il primo maxiprocesso a Cosa nostra. “La mafia – ha proseguito – si combatte anche attraverso dei simboli come questa pianta dell’Albero di Falcone che attraverso i Carabinieri Forestali viene portato in tutte le scuole d’Italia per gettare il seme della legalità e riflettere insieme a voi studenti su cosa da fare per essere veri cittadini. Questa è prevenzione alla cultura mafiosa”. Presenti all’incontro anche la Dirigente scolastica Paola Sebastiani, l’Assessore del Comune di Foligno con delega alla scuola Elisabetta Ugolinelli, il Tenente Colonello Fratoni del nucleo dei Carabinieri biodiversità di Assisi, il Capitano De Sanctis della compagnia dei Carabinieri di Foligno. All’inizio dell’incontro è stata consegnata alla Dirigente scolastica e alla rappresentante d’istituto la piantina “L’albero di Falcone” nell’ambito del percorso “Un albero per il futuro”, promosso dal Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica e dal Reparto dei Carabinieri per la biodiversità, che prevede la donazione e messa a dimora di piantine, gemme del famoso Ficus che cresce nei pressi della casa del giudice Giovanni Falcone, albero diventato simbolo dell’impegno verso lo Stato e la lotta alle mafie. Un ringraziamento speciale da parte del Progetto Cittadini del Mondo alle docenti di religione cattolica del liceo, professoresse Pani e Mattioli, che hanno lavorato attivamente con diverse classi durante l’anno scolastico sul tema della legalità “Giù le mani per un mondo più giusto”.