Martedì 22 dicembre, utilizzando la piattaforma digitale MEET, Mons. Luigi Filippucci direttore dell’Ufficio delle comunicazioni sociali della Diocesi di Foligno e Presidente della Fondazione San Domenico ha voluto fare gli auguri natalizi incontrando tutti gli operatori della comunicazione e i collaboratori della Fondazione San Domenico, ente editore della Gazzetta di Foligno e di Radio Gente Umbra. Riportiamo uno stralcio della riflessione a cura della Fondazione, letta da Francesco Sfregola membro del CDA dell’ente stesso.
Come ormai avrete appreso da varie fonti, è in dirittura di arrivo una revisione organizzativa delle strutture operative facenti capo alla nostra Fondazione. Pertanto, oltre per il tradizionale scambio di auguri, abbiamo ritenuto opportuno e doveroso incontrarvi anche per comunicarvi i dettagli delle modifiche che vedranno concreta attuazione a partire dal primo gennaio prossimo.
Per inquadrare meglio ciò che andremo a riferire e a beneficio anche di coloro che sono entrati a far parte della nostra famiglia della comunicazione in epoche più recenti, prima di descrivere le novità, è utile partire dalle origini del percorso che si è concluso con la delibera del CDA del 10 dicembre 2020.
Come noto, la Gazzetta di Foligno e Radio Gente Umbra hanno storie diverse; in particolare, fino al 2017 erano giuridicamente gestite da due entità distinte: la prima direttamente dalla Diocesi di Foligno, mentre, la seconda dalla Fondazione S. Domenico da Foligno, ente comunque riconducibile alla stessa Diocesi di Foligno, essendo il suo Fondatore, nella persona del Vescovo diocesano (art. 2 dello Statuto della Fondazione).
Sul finire del 2017, il Fondatore (Vescovo della Diocesi di Foligno) ha deciso di conferire nella Fondazione anche il ramo d’azienda relativo alla Gazzetta, in un’ottica di gestione unitaria di tutta la “comunicazione” della Diocesi.
In occasione dell’ultimo rinnovo del CDA della Fondazione, risalente ai primi mesi del 2018, il Fondatore diede indicazioni precise al Presidente e ai Consiglieri di avviare un percorso che avrebbe dovuto portare a “soluzioni organizzative” in linea con la strategia da lui avviata, finalizzata alla crescita degli organi di informazione sotto tutti i punti di vista (qualitativo, professionale, economico, diffusione, presenza sul territorio), per assolvere nel miglior modo possibile la funzione di strumenti a disposizione della Chiesa locale per la sua opera di evangelizzazione e di formazione delle persone.
Il CDA, sin dal suo insediamento, ha avuto ben chiara la “mission” data dal Fondatore. Infatti, preso atto di una situazione che vedeva i gruppi di operatori e collaboratori per niente affiatati, il Presidente ha, sin dai primi incontri con i direttori delle due testate, evidenziato e rimarcato più volte il programma di rinnovamento che avrebbe dovuto portare alla sostanziale unificazione operativa delle due realtà, al fine di mettere insieme le risorse e trarre i benefici conseguenti. Indicazioni sulla necessità di addivenire alla gestione unitaria dei due separati gruppi di lavoro (Gazzetta/RGU) sono state date sommariamente anche ai redattori e collaboratori in quelle occasioni in cui ci sono stati incontri, anche informali, con esponenti del CDA.
Come si può comprendere, la riorganizzazione che stiamo per mettere in atto avrebbe dovuto prendere vita già da qualche mese (o anno); purtroppo, per una serie di circostanze sfavorevoli e avendo dovuto affrontare e risolvere altre problematiche di natura amministrativa, siamo giunti a conclusione solo in questi mesi.
Peraltro, a causa della complessità e della rilevanza delle modifiche che si andavano prospettando, l’intero processo di riorganizzazione si è protratto per un periodo più lungo del previsto; infatti, sono state vagliate e sottoposte ad analisi e discusse varie ipotesi. Tra l’altro, abbiamo avuto incontri con rappresentanti delle associazioni di categoria a cui appartengono le nostre testate per avere una panoramica di quanto accade in enti e organi di informazioni simili ai nostri; inoltre, ci siamo confrontati con esponenti di altri media diocesani che hanno già affrontato processi di unificazione simili a quanto realizzato nella nostra Fondazione.
Con il CDA del 5 novembre 2020, abbiamo approvato l’istituzione della Redazione unica e dell’unico Direttore Responsabile che cureranno entrambe le testate.
Poiché tra le varie ipotesi esaminate era stata scartata quella di ricorrere ad una figura professionale proveniente dall’esterno per ricoprire il ruolo di Direttore Responsabile, volendo privilegiare e dare spazio a risorse già presenti nella Fondazione, anche per una questione di costi, il CdA ha dato mandato ad una delegazione di incontrare separatamente i due Direttori, al fine di conoscere le loro disponibilità ad assumere il ruolo, le loro indicazioni in merito al nostro progetto di revisione organizzativa e i loro intendimenti futuri. Alla luce dei riscontri avuti in quei colloqui, il CDA ha deciso di affidare il ruolo di Direttore Responsabile a Fabio Luccioli.
Come già accennato parlando della genesi delle modifiche organizzative, le motivazioni che ci hanno indotto alla istituzione della redazione unica e del Direttore unico risiedono, in primis, nell’aver tradotto le indicazioni ricevute dal Fondatore al momento dell’insediamento dell’attuale CDA e, quindi, per coerenza con il percorso di unificazione delle due testate.
Gli organi di informazione diocesani, già da alcuni decenni stanno attraversando momenti difficili e sono frequenti le chiusure di tante testate (giornali, radio) in tutta la penisola; anche le nostre realtà non sono esenti da criticità dal punto di vista economico-finanziario, fino ad ora superate con l’intervento della Diocesi. Da questo punto di vista, il Fondatore ha ribadito più volte la necessità di raggiungere autonomia finanziaria; da ciò l’urgenza di sfruttare al meglio le possibili sinergie tra le due realtà operative anche al fine di contenimento dei costi, per evitare l’aggravarsi di problematiche economiche che potrebbero portare a decisioni drastiche e drammatiche, con conseguenze a livello di immagine e, soprattutto, sul piano occupazionale.
Riteniamo, inoltre, che la gestione unitaria dei due organi, possa portare ad una crescita delle professionalità di tutti coloro che operano, con auspicabile miglioramento qualitativo dei servizi prodotti.
In ultimo, anche le difficoltà (direi le resistenze) che si sono presentate per instaurare una fattiva e proficua collaborazione tra le due strutture, ci hanno indotto a scegliere la strada della redazione unica, che, obbligando a lavorare in unico gruppo, dovrebbe contribuire a formare la “squadra vincente”.
Ovviamente, perché la nostra scelta possa portare risultati positivi, devono verificarsi alcune condizioni.
Collaborazione di tutti coloro che operano nell’ambito della Fondazione ad ogni livello (CDA, Direttore Responsabile, dipendenti, redattori, collaboratori, tecnici, volontari)
Rispetto reciproco e riconoscimento delle capacità personali di ciascun collaboratore.
Efficace ed efficiente organizzazione interna, che dovrà essere delineata dal Direttore Responsabile.
Impegno adeguato nello svolgimento dei propri compiti, anche in ottica di crescita professionale e formazione personale.
Consapevolezza della caratteristica distintiva dell’Editore (ovvero del Fondatore) e del ruolo che gli organi di informazione “comunitari” devono svolgere all’interno della Diocesi
Conoscenza delle “Linee editoriali” emanate dal CDA della Fondazione e coerenza con le stesse dell’operato di tutti.
Il verificarsi di queste condizioni dipendono esclusivamente dagli atteggiamenti e dai comportamenti che tutti avranno nello svolgimento dei propri compiti; pertanto, ci auguriamo che tutti entrino in sintonia con quanto sopra declinato.
Il Direttore Responsabile sarà chiamato a rispondere sulla organizzazione interna della Redazione e sul suo operato e, perciò, sulla coerenza dei contenuti con le Linee editoriali, sul regolare andamento del servizio, sulla efficace gestione delle risorse, sulla realizzazione dei programmi editoriali, sullo sviluppo delle attività, sui ritorni in termini di diffusione delle testate e di introiti derivanti dagli abbonamenti del giornale e della vendita di pubblicità.
Gli obiettivi da raggiungere si possono così sintetizzare:
- assolvere professionalmente e puntualmente la finalità proprie assegnate dallo Statuto della Fondazione: “… sostenere la pastorale religiosa e contribuire alla formazione culturale, civile e religiosa della persona del territorio …”
- Crescita qualitativa dei servizi giornalistici e dei programmi radiofonici, al fine di rendere i due strumenti più appetibili e interessanti per la platea dei possibili utilizzatori (lettori e ascoltatori)
- Incremento dei lettori del giornale (abbonati e vendite alle edicole), degli ascoltatori della radio e dei visitatori dei siti
- Maggiori introiti dalla pubblicità, per raggiungere ottimali livelli di indipendenza finanziaria.
Ci auguriamo che tutti i dipendenti e i collaboratori delle testate, nessuno escluso, vogliano continuare il cammino sotto questa nuova veste di “unica squadra” che si impegna e collabora per la crescita dei nostri organi di informazione.