Venerdì 12 febbraio 2021 si è tenuto il quarto incontro online proposto dall’Ufficio per la pastorale famigliare della Diocesi di Foligno del percorso diocesano “Non tiriamo i remi in barca…proprio adesso” dal titolo: “I due bisogni fondamentali da soddisfare sempre: protezione e incoraggiamento. Relatore il Prof. Gigi Avanti.
Ecco un sunto dell’incontro: “Cresce ciò che è vivente, è vivente ciò che ha rapporti, cresce ciò che ha rapporti”. Questo semplice sillogismo ci introduce nell’argomento di oggi in quanto che è risaputo che una volta individuato quale è il bisogno da soddisfare nel vivere un rapporto, il cerchio si chiude. Ad esempio, è esperienza comune che la vita del corpo è resa possibile grazie alla soddisfazione del bisogno di cibo, acqua e ossigeno… e il mangiare, bere e respirare realizza questo rapporto tra bisogno e oggetto capace di soddisfarlo. Ma anche la vita dello spirito necessita di oggetti capaci soddisfare tali bisogni e ciò vale per la mente che ha bisogno di essere nutrita di verità, vale per il cuore che ha bisogno di essere nutrito di amore, vale per l’anima che necessita (ha sete…) di Dio. Ciò precisato entriamo ora nel contesto della relazione educativa cercando di evidenziare quali sono i due bisogni fondamentali da soddisfare per garantire una crescita sana e integrale dell’essere umano. Quali sono cioè i due bisogni fondamentali che i genitori devono soddisfare per favorire la crescita dei figli? Questi bisogni sono due al punto che potremmo già denominare “binario educativo”, tale dinamica relazionale genitori – figli. Ed in un certo senso è la natura stessa ad indicarcelo… se solo poniamo attenzione all’evento della nascita di ogni essere umano. L’esperienza comune del nascere, infatti, segna indelebilmente la psiche umana di due bisogni fondamentali da soddisfare lungo tutto il percorso dell’esistenza: il bisogno di protezione (tenerezza) e il bisogno di incoraggiamento (fermezza).
A buona ragione possiamo ribadire che è proprio questo il “binario educativo” sul quale avviare la persona affidataci da educare. Così almeno ci suggerisce, silenziosa, la natura umana. Prima di nascere, infatti, è il tenero, protettivo e caldo utero a sussurrare che “no”, non è ancora il momento di uscire, che “no” è ancora troppo presto. Pare che questa “esperienza” timbri (imprinting) per sempre l’essere umano del “bisogno di protezione, di tenerezza protettiva”.
Da qui ne deriva che i “no” futuri di una rotaia del binario educativo possono essere “protettivi” in quanto “teneri”. Quanto, invece, i nostri “no” urlati, ribaditi, minacciosi, nevrastenici siano protettivi, lo lascio immaginare… Ma dal momento che da quel luogo protetto si debba uscire (e senza indugi) l’essere umano vive l’esperienza del distacco, esperienza che lo timbrerà per sempre del bisogno di “incoraggiamento, di determinazione, di fermezza”. Questa indicazione della natura costituisce, in pratica, l’altra rotaia del binario educativo, quella dei “sì”, sì che potranno essere incoraggianti a condizione di essere fermi, decisi, determinati.
Quanti dei nostri “sì” di educatori, di genitori… assomiglino invece a dei rassegnati e lamentosi “fai come ti pare” possano invece essere incoraggianti… è sotto gli occhi di tutti! In conclusione, il binario educativo su cui viene collocata la locomotiva umana è costituito dalle due rotaie (in equilibrio), quella dei “no” e quella dei “si”, i no protettivi (se teneri), i sì incoraggianti (se fermi e determinati). Sembrerebbe di poter dire che agli educatori e genitori spetti il compito fascinoso di spingere la locomotiva… ricordandosi che prima o poi occorra che sappiano (seppur col cuore lacerato) staccare le loro mani dal convoglio… se desiderano che esso prosegua da solo sul binario dell’infinito…