Sabato 25 marzo alle ore 10.30 in occasione delle celebrazioni del V° centenario della morte del pittore Pietro Vannucci detto il “Perugino”, nell’ambito della Solennità liturgica dell’Annunciazione, verrà celebrata la Santa Messa presso l’Oratorio della Nunziatella, via dell’Annunziata in Foligno.
Oratorio della Nunziatella
Un’Annunciazione, affrescata al piano terreno di una casa di proprietà dell’aromatario Nicolò di Giacomo, nella società della Croce, fu protagonista nel 1489 di un evento miracoloso, che determinò l’acquisizione pubblica dell’edificio (1491) e la costruzione di un santuario civico in onore della Vergine Annunziata, consacrato dal vescovo Luca Cibo il 24 ottobre 1494. L’attuale definizione è dovuta al restauro, eseguito dall’architetto Vincenzo Vitali nel 1830, che ha modificato sostanzialmente il fronte della costruzione. La chiesa è ornata da altari collocati all’interno di grandi nicchie. Sull’altare dell’Annunciazione, all’interno di un’elegante edicola lignea finemente intagliata e dorata, figura l’immagine miracolosa della Vergine commissionata da Nicolò di Giacomo a un ignoto artista del Quattrocento. All’interno dell’edicola lignea, a destra, figurava l’Angelo annunziante di Lattanzio di Nicolò, trasferito alla fine dell’Ottocento presso la Pinacoteca civica e trafugato nel 1980. Sullo sfondo un affresco datato 1575, attribuito a Giovanni Antonio Pandolfi da Pesaro o a Ercole Ramazzani di Arcevia, raffigurante lo Spirito santo fra angeli e, in basso, San Feliciano e il beato Pietro Crisci; nella lunetta, il Padre Eterno tra cherubini. L’altare di San Giovanni Battista è stato affrescato da Pietro di Cristoforo Vannucci, detto il Perugino (1505-1508 o 1512-1513) con il Battesimo di Cristo; nella calotta è raffigurato l’Eterno adorato da due angeli. Committente dell’opera fu Giovan Battista Merganti, come risulta dall’iscrizione posta sotto la lunetta e dagli stemmi della famiglia in alto a sinistra. L’altare della Deposizione, in sagrestia, raffigura il Compianto sul Cristo morto. La critica recente attribuisce variamente l’opera al pavese Benedetto di maestro Gaspare, documentato a Foligno nel 1511.