“Se vogliamo sapere, io come vescovo, voi come sacerdoti, diaconi, ministri, laici battezzati, quanto il nostro amore per Gesù e la nostra centralità e adorazione dell’Eucaristia siano autentici, la misura è questa: quanta gioia abbiamo? Ve lo lascio come piccolo interrogativo di meditazione”.
Lo ha detto il vescovo monsignor Domenico Sorrentino a conclusione del ritiro interdiocesano, in preparazione del prossimo anno santo, che si è tenuto domenica 17 novembre pomeriggio nel Centro pastorale della parrocchia di Santa Maria degli Angeli.
Il vescovo ha spiegato quale è il segreto della sua gioia. “É bello – ha detto – che ho la gioia nel cuore. Non che io non abbia problemi. Però vi direi una bugia se vi dicessi che non ho la gioia nel cuore. Ne ho tanta che a volte mi scoppia e non riesco a trovare abbastanza persone con cui condividerla per alleggerirmi un po’”.
Il vescovo ha poi precisato da dove deriva e quale è il momento in cui Gesù gli ha dato questo segreto riguardante la gioia. “Tutta la vita cristiana – ha detto – ha questo segreto che è Gesù. Però poi nel cammino della vita ci sono momenti speciali nei quali, se noi lo permettiamo, la grazia tocca il nostro cuore in maniera tale da infuocarlo. E per me c’è stato questo momento ed è stato il momento in cui io giovane sacerdote ero entusiasta, brillante, mi dicevano che facevo delle belle prediche. Io sentivo che dovevo trasmettere la gioia del Signore. Questa cosa io la dicevo a tutti: la comunità cristiana si misura e si qualifica dal grado di gioia che trasmette”.
Padre Luca Paraventi in uno dei passaggi della catechesi dal titolo “Testimoni di speranza” ha detto che “non c’è un tempo in cui non è possibile benedire Dio nello spirito: sia nelle gioie che nei dolori. L’amore di Dio non dipende dal nostro stato. L’amore di Dio per ognuno di noi in ogni momento della vita è sempre una quantità infinita. Cerchiamo di non frenarlo, di non ridurlo. È importante avere la grazia di scegliere di benedire il Signore”.
Benedirò il Signore in ogni tempo è la Parola che il Signore oggi ci consegna “perché desidera che noi usciamo da tutte le nostre tristezze, chiusure da tutte quelle situazioni che non ti fanno più sperare nella comunità dove tu vivi. Ascolta questa Parola permetti che il Signore ti venga a prendere e tu possa uscire, contemplare la grandezza di Dio. Dio ci sta chiamando a stare insieme, a custodire e ascoltare la sua Parola. La Parola di Dio non finisce più. Se fondi la vita sulla Parola di Dio inizi a sperimentare l’eternità. Allora usciamo. A te Dio rivolge questa parole: esci fuori, fidati, contempla, riprendi speranza”.
Abbiamo bisogno di consegnarci la forza gli uni agli altri ricevendola da Dio. “Se il Signore ti trova così non avere paura dei tuoi limiti, non avere mai paura di questi limiti della tua umanità che oggi vogliamo presentare di fronte al Signore. Non temere se in questo momento il Signore ti trova un pochino raggomitolato, con lo sguardo basso. Lui lo sa ed è venuto con questa Parola a farci uscire tutti: alza lo sguardo”.
L’incontro si è concluso con un intenso momento di adorazione eucaristica.