Fratelli carissimi, il nostro pellegrinaggio al Santuario di Loreto è una tappa importante del cammino diocesano segnato dal III centenario dell’incoronazione della Madonna del Pianto. Compiamo questa sosta all’interno della Santa Casa per apprendere da Maria, nell’Anno della fede, l’arte di ‘dimorare nelle Scritture’, poiché ‘la fede dipende dall’ascolto’ (cf. Rm 10,17). Il Santuario di Loreto conserva, come in uno scrigno, la dimora terrena di Maria, che era costituita da due parti: da una grotta scavata nella roccia, tuttora venerata nella Basilica dell’Annunciazione a Nazaret, e da una camera in muratura antistante alla grotta. Secondo il racconto del Rettore del Santuario ‘ noto come il Teramano (1480) ‘ nel 1291, quando i crociati furono espulsi definitivamente dalla Palestina, le pareti in muratura della casa della Madonna furono trasportate, ‘per mistero angelico’, nell’odierna Croazia, poi nel territorio di Loreto, il 10 dicembre 1294. In base a nuove indicazioni documentali, a studi filologici e iconografici e ai risultati degli scavi archeologici, gli storici hanno confermato che la Santa Casa non ha le fondamenta. Ultimamente si è ipotizzato, in base ad un manoscritto palermitano, che le pietre della Santa Casa sono state trasportate a Loreto su nave, per iniziativa della nobile famiglia Angeli.
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