‘Te Deum laudamus’

31-12-2008

Mentre ci congediamo dall’anno che si conclude e ci avviciniamo verso il nuovo anno, la liturgia ci invita a contemplare Colei che, ‘quando venne la pienezza del tempo’ (Gal 4,4), fu prescelta da Dio per essere la Madre del Salvatore, ‘nuovo Sole apparso all’orizzonte dell’umanità’. Il testo mariano contenuto nella Lettera ai Galati, nella sua sobrietà esprime una suggestione incomparabile: ‘il radicamento dell’Eterno sul ceppo dell’umanità, e il radicamento di Maria nel progetto salvifico di Dio’. Nella pregnante forza teologica della formulazione paolina ‘ ‘nato da donna’ ‘ si trova condensata la verità fondamentale su Gesù: Egli è il Figlio di Dio, è generato dal Padre da tutta l’eternità, e al tempo stesso è Figlio di Maria; in Lui ‘abita corporalmente tutta la pienezza della divinità’ (Col 2,9); Egli non ha riempito il tempo riversandosi in esso dall’alto, ma dall’interno, facendosi uomo. ‘Meraviglioso scambio! ‘ canta la liturgia ‘. Il Creatore ha preso un’anima e un corpo, è nato da una Vergine; fatto uomo senza opera d’uomo, ci dona la sua divinità’.