Foligno, 21 febbraio 2014
CONSIGLIO PASTORALE
I grandi eventi che hanno segnato, nello scorso mese di gennaio, la vita della nostra Diocesi (la canonizzazione equipollente di Angela da Foligno, la conclusione del III centenario dell’incoronazione della Madonna del Pianto, l’esposizione straordinaria della Madonna di Foligno nel Monastero di Sant’Anna, la solennità di san Feliciano presieduta dall’Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, mons. Gualtiero Bassetti, che il Papa ha chiamato a far parte del Collegio cardinalizio) ci spingono a rendere grazie al Signore per i doni che ci ha fatto. Nemmeno il più svagato pensiero avrebbe osato tanto. Nessuna programmazione, filtrata dal buon senso, avrebbe messo in cantiere tutte queste iniziative. Nessuna immaginazione, per quanto audace, avrebbe scommesso sulla straordinaria risposta di fede che il popolo di Dio ha assicurato a ciascun evento.
L’eccezionale portata di grazia assicurata da questa straordinaria stagione ecclesiale ci sollecita a fare ritorno, ‘per un’altra strada’, alla nobile semplicità della ferialità pastorale. Più volte, in questo tempo di grazia, ho richiamato l’attenzione sulla semplicità. Mi sia consentito sottolineare qualche pensiero, in proposito. Semplicità e nobiltà sono due termini apparentemente distanti e tuttavia profondamente vicini: indicano quale sia il patrimonio genetico della santità. Niente vi è di più nobile della semplicità evangelica e, al contempo, niente vi è di più semplice della nobiltà della vita in Cristo. Sorella Maria, dell’Eremo francescano di Campello sul Clitunno, si chiedeva: ‘Che cosa è la semplicità? È il fare a meno di tutto ciò che non è l’unum necessarium (‘). Perché ‘ domandava alle sorelle ‘ non siamo semplici? Perché ci mancano il coraggio e l’umiltà (‘). Noi siamo insieme per semplificare tutto’. Illuminante, al riguardo, è la testimonianza resa da Giovanni XXIII il quale confidava: ‘Più mi faccio maturo di anni e di esperienze e più riconosco che la via più sicura è la semplicità’. A giudizio di Papa Roncalli, semplicità è assenza di sovrastrutture, di cerimoniali, di decorazioni, di orpelli che appesantiscono l’esistenza. Semplicità è cercare Dio nella molteplicità delle occupazioni, nel groviglio dei desideri, nel conflitto delle interpretazioni. Semplicità è dire soltanto una parola: ‘Gesù Cristo e questi crocifisso’ (cf. 1Cor 2,2). Semplicità è scoprire nella preghiera del Padre Nostro le parole essenziali della fede. Semplicità è riconoscere che ‘solo Dio basta’: ‘Lui solo è la nostra forza’!
Per rendere concreto questo ‘patto di semplicità’ indico alcune prospettive:
– è necessaria una conversione ad una vita pastorale essenziale, semplicemente missionaria, ravvivando, come osserva Papa Francesco, la consapevolezza che ‘la fede vede nella misura in cui cammina, in cui entra nello spazio aperto dalla parola di Dio’;
– urge ripensare gli obiettivi, le strutture e lo stile pastorale, tenendo bene a mente quello che sottolineava con forza Benedetto XVI: ‘Se non ripartiamo dalla famiglia il nostro impegno per la nuova evangelizzazione sarà sempre una rincorsa affannosa’;
– occorre rigenerare le forme della partecipazione ecclesiale, che è il vero nome della comunione, la quale ‘non potrà essere frutto di strategie umane, ma è possibile solo in riferimento al pensiero e ai sentimenti di Cristo (cf. Fil 2,5)’.
‘Come vorrei trovare le parole ‘ scrive Papa Francesco nella Evangelii gaudium ‘ per incoraggiare una stagione evangelizzatrice più fervorosa, gioiosa, generosa, audace, piena d’amore e di vita contagiosa! Ma so che nessuna motivazione sarà sufficiente se non arde nei cuori il fuoco dello Spirito (‘). Per essere evangelizzatori autentici occorre anche sviluppare il gusto spirituale di rimanere vicini alla gente (‘). La missione è una passione per Gesù ma, al tempo stesso, è una passione per il suo popolo’. Ci sostenga in questo impegno l’intercessione di san Pier Damiani, ‘uomo di aspra penitenza e di prolungata preghiera, uscito dall’amata solitudine contemplativa di Fonte Avellana per meglio promuovere la purificazione e il rinnovamento della Chiesa’.
+ Gualtiero Sigismondi, Vescovo di Foligno