Venerdì 10 gennaio ha preso avvio il nuovo percorso “Imprenditori di sé stessi”, nell’ambito del Progetto Cittadini del Mondo promosso dalla Diocesi di Foligno, con la classe 4A dell’Istituto tecnico tecnologico “L. Da Vinci” in collaborazione con il prof. Rossano Mattioli e il 3ASE del Liceo classico F. Frezzi – Beata Angela con la prof.ssa Marta Sensi. Gli studenti per alcuni mesi si confronteranno con validi formatori come il Dott. Simone Bellucci Responsabile Ricerca & Sviluppo DIVA International SRL e l’Ing. Roberto Pizzi Manager della Umbragroup SPA, partendo dall’elaborazione di un’idea fino alla realizzazione embrionale di un’impresa. “Vogliamo sostenere nell’ambito dell’alternanza Scuola-Lavoro, sottolinea don Luigi Filippucci responsabile del Progetto Cittadini del Mondo – lo sviluppo della creatività tra i giovani ampliando l’accesso alla cultura e agli strumenti atti a favorire la creatività, dando impulso e fiducia alla loro capacità d’innovazione”. Infatti nessuna soluzione tecnica o normativa potrà raggiungere gli obiettivi sperati se prima non verrà messo al centro di ogni riflessione culturale, politica, economica, la persona, con i suoi talenti, la sua vocazione professionale, le sue reti relazionali, famiglia, scuola, impresa, sindacato, parrocchia…, che possono e devono accompagnare le persone nel non facile compito di identificare nel lavoro un progetto di vita. Con questo percorso didattico secondo i formatori si vuole “dare agli studenti la possibilità di acquisire una consapevolezza e di poter portare avanti una propria idea di business attraverso l’apprendimento di un percorso strutturato atto a stimolare la propria creatività calandola nel mercato del lavoro di oggi”. Alla fine del percorso gli studenti acquisiranno anche alcune competenze chiavi come: lavorare in gruppo, la leadership, l’apertura all’innovazione, opzioni di marketing e vendita, la pianificazione e organizzazione del lavoro, la presentazione ed esposizione al pubblico, le basi per la realizzazione di una StartUp. La capacità progettuale di una società orientata verso il bene comune e proiettata verso il futuro, conclude don Luigi citando il Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa, si misura anche e soprattutto sulla base delle prospettive di lavoro che essa è in grado di offrire.