Vicario generale e moderatore di curia: Don Giovanni Zampa
Telefono: 0742350473 / 3898227975
E-mail: vicario@diocesidifoligno.it – dgz@gmail.com
Ufficio: mattina > 9.30 / 12.30 (lunedì – giovedì – venerdì); pomeriggio > 15.00 / 17.00 (lunedì – martedì – sabato)
Vicario episcopale per la pastorale: Don Cristiano Antonietti
Telefono: 0742350473 / 3498128677
Email: vicariopastorale@diocesidifoligno.it – cristianoantonietti@yahoo.it
Ufficio: mattina > 10.00 / 12.30 (venerdì – sabato)
Vicario episcopale per l’economia: Fr. Leonardo Antonio De Mola JC
Telefono: 0742350473 / 3351377300
Email: piccolifratelli@jesuscaritas.it
Ufficio: mattina > 9.30 / 12.30 (martedì – mercoledì – giovedì – venerdì – sabato)
Vicario episcopale per il clero: Don Antonio Ronchetti
Tel. 0742350473 / 3336139136
Email: vicarioperilclero@diocesidifoligno.it – donantony@libero.it
Ufficio: mattina > martedì – 10.00 / 12.00; mercoledì – 10.30 / 12.30
“Per l’unità della fede e del battesimo c’è fra noi – scrive S. Leone Magno – una comunione indissolubile sulla base di una comune dignità (…). La divisione degli uffici non è tale da impedire che ogni parte, per quanto piccola, sia collegata con il capo”. E’ a partire da questa sottolineatura patristica che vorrei precisare il ruolo e l’importanza dei diversi organismi e uffici di curia. La Chiesa particolare, che è presenza e figura della Chiesa universale in un territorio, è il soggetto pastorale principale a cui, sotto l’autorità del Vescovo, debbono riferirsi le parrocchie e le unità pastorali, le comunità religiose e le aggregazioni laicali. Il riferimento al Vescovo, “visibile principio e fondamento di unità”, è condizione imprescindibile.
La complessità della realtà ecclesiale diocesana non consente al Vescovo di agire sempre in prima persona nello svolgimento della sua funzione di insegnare, santificare, governare. Egli pertanto si avvale di una peculiare struttura pastorale designata, nel suo insieme curia diocesana, che si articola in organismi e uffici. Fra gli organismi pastorali diocesani un posto in prim’ordine lo occupa il Consiglio presbiterale, che ha la funzione di assistere e coadiuvare il Vescovo nel governo pastorale della Diocesi, favorendo e attuando, in uno spirito operante e fraterna solidarietà, una concreta ed efficace cooperazione dei presbiteri, con il Vescovo e tra di loro, per il bene dei fedeli. Se il Consiglio presbiterale è, per così dire, il “senato” del Vescovo, il Consiglio pastorale diocesano, promuovendo la partecipazione dei fedeli alla vita e alla missione della Chiesa, si configura come una sorta di “sinodo permanente”, che ha il compito di studiare, valutare e proporre indicazioni pastorali operative che rispondano a questo criterio: “grandi orizzonti e piccoli passi”.
La traduzione concreta degli orientamenti pastorali diocesani in progetti e programmi concreti e praticabili è compito degli uffici di curia, che si pongono al servizio delle diverse realtà ecclesiali presenti e operanti nel territorio diocesano, promuovendo lo sviluppo della “pastorale integrata”, intesa come stile della “conversione missionaria della pastorale”. Un prezioso strumento di raccordo e convergenza tra i vari uffici di curia è rappresentato dalla segreteria pastorale diocesana, che svolge non tanto il compito di “motore”, quanto di “cinghia di trasmissione”. Suo prioritario compito è quello di redigere il calendario delle iniziative pastorali, assicurando un’efficace e tempestiva rete di comunicazione”. La necessità di stabilire, tra i vari uffici di curia, una fitta “rete di comunicazione” nasce dall’esigenza di combattere alcune patologie pastorali, che impediscono di esplorare con coraggio e con gioia la frontiera della “nuova evangelizzazione”:
- l’emorragia pastorale: la resistenza a “camminare insieme secondo la volontà di Dio”;
- l’anemia pastorale: la mancanza di fiducia nel “primato della grazia”;
- l’asma pastorale: la tendenza a moltiplicare “iniziative prive di iniziativa”;
- la miopia pastorale: la carenza di “lungimiranza unita a concretezza”.