‘Ecco verranno giorni nei quali io realizzerò le promesse di bene che ho fatto alla casa d’Israele e alla casa di Giuda’ (Ger 33,14). Con questo oracolo profetico, che ha accompagnato le speranze del popolo ebraico attraverso le prove dell’esilio e la fatica della ricostruzione, la liturgia ci introduce nel tempo d’Avvento, che ravviva il ricordo della prima venuta del Signore, sostenendo l’attesa del suo ritorno glorioso. L’Avvento celebra il continuo ‘venire’ di Dio, concentrandosi sulle due principali venute di Cristo: quella che si è compiuta ‘nell’umiltà della nostra natura umana’ e quella in cui Egli, ‘Signore e giudice della storia, apparirà sulle nubi del cielo rivestito di potenza e splendore’. Il tempo d’Avvento vive tutto di questa polarità; tra queste due venute ‘manifeste’ ve ne è una ‘intermedia’, la quale avviene nell’anima dei credenti e getta come un ‘ponte’ tra l’una e l’altra. ‘Nella prima ‘ scrive san Bernardo ‘ Cristo fu nostra redenzione, nell’ultima si manifesterà come nostra vita, in questa è nostro riposo e nostra consolazione’ (continua…).
Conferimento ministeri istituiti – Roma, Basilica di San Giovanni in Laterano
29-11-2009