Stupore e timore: sono questi gli atteggiamenti con i quali nella sinagoga di Cafarnao viene recepito l’insegnamento di Gesù (cf. Mc 1,21-28); si tratta di un insegnamento che si differenzia da quello degli scribi per l’autorità con cui viene impartito: ‘Egli, infatti, insegnava loro come uno che ha autorità’ (Mc 1,22). Quella di Gesù non è ‘una dottrina nuova’, ma un insegnamento ‘dato con autorità’: ‘Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!’ (Mc 1, 27). L’autorevolezza del suo insegnamento si esprime nell’autorità con la quale intima al Maligno di tacere e di uscire: ‘Taci! Esci da lui!’ (Mc 1,25). Questo duplice comando manifesta il potere assoluto che il Signore esercita sul Maligno, ‘menzognero, accusatore, omicida’. Il Signore non permette che Satana parli, perché la sua lingua malvagia, ‘gravida di cattiveria, concepisce ingiustizia e partorisce menzogna’ (cf. Sal 7,15). Il Maligno sa bene che Gesù è ‘il santo di Dio’ e tuttavia non crede in Lui, pertanto il suo parlare in maniera sia pure teologicamente esatta non risponde a verità. Una cosa, infatti, è sapere e tutt’altra cosa è credere: il sapere rende autoritari, il credere rende autorevoli.
Giornata nazionale per la vita
01-02-2009