A Natale risplende la luce della ‘disarmante semplicità’ di un bambino ‘avvolto in fasce’: la luce di questo mistero accende la gioia e, a sua volta, la gioia aumenta la luce. A Betlemme tutto è estremamente semplice (cf. Lc 2,1-20). È commovente la semplicità con la quale Giuseppe sale in Giudea per ‘farsi censire insieme a Maria, sua Sposa, che era incinta’. È sorprendente la semplicità verginale con cui la Madre di Dio avvolge in fasce ‘il suo Figlio primogenito’ e lo pone in una mangiatoia, prima icona della deposizione nel sepolcro. È travolgente la semplicità dell’angelo del Signore che suona la sveglia ai pastori, avvolgendoli di luce come le fasce avvolgono il bambino. È impressionante la semplicità dell’inno di lode che la moltitudine dell’esercito celeste intona per rendere gloria a Dio che ha donato al mondo il Salvatore. È sconcertante la semplicità dei pastori che di notte, ‘senza indugio’, cessano di fare la guardia al loro gregge per vedere l’avvenimento che il Signore ha fatto conoscere loro. È commovente la semplicità di Maria che avvolge nelle ‘fasce’ del silenzio il suo stupore, fatto di meraviglia e di tenerezza. È edificante la semplicità dei pastori che tornano indietro ‘glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto’.
Continua nell’allegato pdf…